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DIE

by Iosonouncane

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      €10 EUR  or more

     

1.
TANCA 08:07
Spoglie le rive, il sole, schiassa contro gli scogli. Fame rinasce fame nella pietra e muore senza ricordi. Falce viene, si trascina nel sale e il sale ancora scava sete nella sete tra i fischi del corno. Nel morso di un dolore, nel cielo svuotato, nelle cime bruciate il giorno risale il seme. Scopre le rive il sole e nel mattino avrà nuova fame per arare il fondo e alle cime bruciate ritornare. Rive lontane dagli occhi, rive lontane. E nella fame il seme, il solco aperto dalle mani. È questo il figlio e andrà per mare, è questo l'uomo che cadrà. Dalle secche corre a riva per riportare il sole ai piedi del pianto quando il giorno scopre il solco nel sale, nel solco la fame, il canto che muore e ritornerà per finire su un campo steso al sole. Spoglie le rive, il sole, schiassa contro gli scogli. Fame ha trovato fame nella pietra e muore senza ricordi. Falce viene, si trascina nel sale, e il sale ancora batte sete sulla sete tra i fischi del corno. Nel morso di un dolore, nel petto spogliato, nelle cime bruciate il giorno risale il seme. Scopre le rive il sole e nel mattino avrà nuova sete per arare il fondo e dalle secche alla tanca illuminare. Rive lontane negli occhi, rive lontane. E nella sete il seme, il cuore aperto tra le mani. È freddo il sonno, è grande il mare, è alto il giorno che cadrà. Dalle secche corre a riva per riportare il sole ai piedi del pianto quando il giorno scopre gli occhi nel sale, negli occhi la fame, un uomo che muore e risplenderà di terra impastata e nera al sole.
2.
STORMI 04:09
Fronte sulle rive lontane, si risveglia la sete nel mattino trascinato dagli alberi. Del primo giorno che si perde nel sale, risvegliata la sete, sulla riva tornerà corpo vivo fra gli alberi. Per stendermi al sole, per stendermi al sole Quando sulla riva verrai, quando la burrasca al largo sparirà col mattino fra gli alberi, del primo giorno che si perde nel sale, risvegliata la sete, sulla riva tornerà corpo vivo fra gli alberi. Per stendermi al sole Rimane il pianto e si abbandonano gli occhi asciugati dal sale. Per stendermi al sole Rimane il pianto e si abbandonano gli occhi sul profilo degli alberi. Stormi nel mattino con la luce del sole alto che si rompe tra le vele, scivolando dai fianchi il giorno cade sulle rive lontane. Stormi nel mattino con la luce del sole alto che si rompe tra le vele, risalendo dai fianchi il giorno cresce sulle rive lontane. Alto nel mattino con la luce del sole, vento che si rompe tra le vele sulla riva cadrò, sulla riva sei tu, per stendermi al sole. Corre dalla fronte tra i capelli ed ogni giorno rivedi ancora vive negli occhi le correnti nel mattino che riprendono il mare. Corre dalla fronte tra i capelli ed ogni giorno rivedi ancora vive negli occhi le correnti nel mattino che riprendono il mare. Corre dalla fronte tra i capelli ed ogni giorno rivedi ancora vive negli occhi le correnti nel mattino che riprendono il mare. E con la morte nel cuore correrò per tornare dove il giorno rivive sul profilo degli alberi. E con la morte nel cuore correrò per tornare dove il giorno rivive sul profilo degli alberi.
3.
BUIO 10:03
Ero io, Nel solco ancora scorrerà sete che divora i sorsi. Ero io, La vite nuda crescerà fino a ricoprirti i fianchi. Anche tu sei la pietra, fuoco dei campi e dei frantoi. È rinata la morte e nella mano che semina cade il sole cieco come la terra. Ero io, Il giorno tesse e si farà fino a ricucirsi gli occhi. Ora tu sei la fame, grida di letti e mattatoi. Qui finisce la morte dove al fondo che macera sgorga il sole buio come la terra. Calano le reti e alti vanno i gabbiani sul porto Gonfiano le reti e alti vanno i gabbiani sul Tirano le reti e alti vanno i gabbiani sul porto
4.
CARNE 06:00
Dopo il coro sulla scena splende il sole, raccolte le mani rimane il sale. Dopo il vino la riva brucia al sole, raccolte le mani il giorno muore. Quando al largo si riempie per cadere nei giorni lontani un giorno muore, l'ultimo giorno di fame e sole contro le rive. Dopo il coro sulla scena pende il sole, raccolte le mani rimane il sale. Dopo il vino la riva cade al sole, nei corpi lontani il fiato muore. Quando i solchi si aprono per bere raccolto nei campi il giorno muore, trema la mano che insegue il sole fino a sparire. Batte scirocco sulle prore, batte alle porte e prende il mare. Ogni giorno si sveglia e muore, ogni giorno si sveglia e cade. Ora ed ancora sulle scale col mattino ti aspetterò. Svegliami domani amore mio con l'arrivo del sole. Ora il coro si abbandona sotto il sole, fra i resti del pianto raccoglie il sale. Ora il sale si risveglia ai sorsi, raccolte le mani ti prenderò. Era carne la bocca nel sapore, raccolta nei fianchi la fame muore, fredde le mani rimaste sole verso il mattino. Batte scirocco sulle prore, batte alle porte e prende il mare. Ogni giorno si sveglia e muore, ogni giorno si sveglia e cade. Ora ed ancora sulle scale col mattino ti aspetterò. Svegliami domani amore mio con l'arrivo del sole.
5.
PAESAGGIO 02:17
E viene inverno e il petto mi spoglierà. Il mattino insegue sole che scopre il sole fra i campi vivi. Uomo che cade in mare Il mattino scopre sole che insegue il sole sui campi stesi e muore ancora il giorno senza te, freddo tra le vele oltre quei monti il mare. So che morirei se mi vedessi qui colpita in pieno sole.
6.
MANDRIA 07:30
Vengono i buoi fame verrà oggi che tocca terra oggi bagnata dalle rive fame ritornerà Cadono i buoi sete cadrà oggi che non si stanca oggi che aspetta sulle rive sete ritornerà Spingono i buoi nervi nel sole oggi che il vento semina sulle mattine ancora vive sulla mandria Oggi sarà fuoco sui buoi quando il silenzio porterà canti di file nere contro il sole Spingono i buoi fame che muore, oggi che il pianto semina, oggi che la miseria vive e il cielo si riempirà Cadono i buoi vigna nel sole, oggi che falce splenderà oggi ritornerà vivo sulla spiaggia Oggi farà giorno sui buoi Monta burrasca e scaglia canti di mietitura contro il sole

about

Il giorno è alto sulle rive e un uomo in mezzo al mare teme di morire. Nello stesso istante una donna guarda dalla terra ferma gli ultimi scoppi di burrasca al largo vivendo il terrore di non rivederlo mai più. DIE è il racconto dei loro pensieri in una manciata di secondi. Il racconto è strutturato in sei parti, con due brani corali ad aprire e chiudere il disco, e 4 brani centrali in prima persona, due per ognuno dei protagonisti.

Psichedelia, canto a tenore sardo, minimalismo, techno, elettronica lo-fi, progressive, canzone d'autore sono alcuni degli elementi che caratterizzano strutturalmente e timbricamente il disco, in una formula che è il risultato dell'approccio eretico a ognuna di esse. Nel disco ci sono percussioni, beat elettronici, campionature vocali e orchestrali, un organo, un pianoforte, sintetizzatori, un flicorno, una sezione fiati composta da sax baritono trombone e tromba, chitarre classiche acustiche ed elettriche, una chitarra slide, la chitarra sarda preparata, grida e voci femminili.

La prima scrittura dei brani che compongono il disco risale a circa 4 anni fa. Nei due anni successivi il materiale accumulato e inizialmente registrato da IOSONOUNCANE in Sardegna aveva assunto proporzioni enormi. Da questo monte di tracce compiute o brandelli armonici e scampoli sonori astratti, sono emersi 2 anni fa i sei brani che compongono il disco. Un anno fa la decisione di entrare al Vacuum Studio e con Bruno Germano registrare nuovamente alcuni strumenti (organi, pianoforti, percussioni, sezione fiati, voce), campionare tutta la sezione percussiva, rielaborare analogicamente tutti i suoni e portare avanti la produzione artistica fino al mixaggio del disco.

Nel disco hanno suonato circa 15 persone, spesso semplici amici che coltivano la musica senza farne una professione. Nel corso del tempo e delle registrazioni IOSONOUNCANE ha chiesto loro di improvvisare e eseguire delle piccole parti, a seconda di quel che potevano o sentivano di dare. Sul loro materiale ha poi lavorato di manipolazione, ottenendo frasi e campionature che ha successivamente riutilizzato per portare avanti composizione e arrangiamenti. Spesso, sulla base di questo lavoro, ha poi richiesto loro di suonare nuovamente e farlo con se stessi.

Fra tutti coloro che hanno dati corpo e anima a DIE ricordiamo: Mariano Congia, a chitarra classica e elettrica e al supporto tecnico; Serena Locci, presente in ogni brano a voce e cori e vera anima femminile del disco; il musicista d'avanguardia Paolo Angeli con la sua chitarra sarda preparata; Alek Hidell, musicista elettronico che ha da poco pubblicato il primo singolo per la Bad Panda Records; due musicisti dei Junkfood, Simone Cavina alle percussioni e Paolo Raineri alla tromba.

credits

released March 30, 2015

Bruno Germano ha registrato la sezione fiati, tutte le percussioni, le voci di IOSONOUNCANE, lʼorgano, il pianoforte, i synth, la
chitarra slide, le chitarre acustiche e classiche suonate da IOSONOUNCANE.
Antonio Firinu ha registrato le sue chitarre allo studio Museum21 di Musei (CA).
Paolo Angeli ha registrato la sua chitarra sarda preparata al AMP Home studio di Barcellona, Spagna.
Alek Hidell ha registrato synth e sampling al Bellezia Studio di Torino.
Tutto il resto è stato registrato da IOSONOUNCANE in Sardegna col supporto tecnico di Mariano Congia.

Musica, arrangiamenti, parole: IOSONOUNCANE
Fiati arrangiati da IOSONOUNCANE e Bruno Germano
Prodotto da IOSONOUNCANE e Bruno Germano
Mixato da Bruno Germano al Vacuum Studio di Bologna
Masterizzato da Carl Saff al Saffmastering di Chicago, IL
Fotografie: Silvia Cesari
Artwork: Rocco Marchi e Francesca Baccolini - Obst und Gemüse
Edizioni musicali: A Buzz Supreme
Label: La Famosa Etichetta Trovarobato
Booking & Management: Gianluca Giusti | gianluca@panicoconcerti.it

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